L’accessibilità web sta diventando una priorità per garantire che tutti gli utenti, comprese le persone con disabilità, possano accedere ai contenuti digitali senza barriere. Con l’introduzione dell’European Accessibility Act (EAA) e la scadenza del 28 giugno 2025, aziende ed enti pubblici dovranno adeguarsi per rendere i loro siti e applicazioni mobili più inclusivi. In questo articolo esploreremo le normative di riferimento, i vantaggi di un web accessibile e le informazioni obbligatorie da inserire nei siti aziendali.

Le Normative di Riferimento
Le normative sull’accessibilità web stabiliscono regole e linee guida per rendere i contenuti digitali fruibili da tutti gli utenti, comprese le persone con disabilità. Ecco le principali da conoscere:
- Direttiva UE 2016/2102: impone agli enti pubblici l’obbligo di garantire che i loro siti web e app mobili siano accessibili a tutti.
- Linee guida WCAG (Web Content Accessibility Guidelines): rappresentano lo standard internazionale per l’accessibilità web, fornendo criteri specifici su navigazione, testi alternativi per le immagini e compatibilità con tecnologie assistive.
- Legge Stanca (Legge n. 4 del 9 gennaio 2004): introduce le basi per l’accessibilità dei servizi informatici e telematici in Italia.
- Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): punta sulla digitalizzazione e innovazione, includendo interventi per migliorare l’accessibilità di siti e applicazioni.
- European Accessibility Act (EAA): pubblicato il 17 aprile 2019, entrerà in vigore il 28 giugno 2025, imponendo standard di accessibilità a livello europeo per diversi settori digitali.
Perché Adeguarsi Entro il 2025?
La scadenza di giugno 2025 segna un punto di svolta per rendere i servizi digitali più inclusivi e uniformi in tutta Europa. Non adeguarsi potrebbe comportare:
- Sanzioni finanziarie per il mancato rispetto delle normative.
- Danni reputazionali, poiché aziende ed enti pubblici potrebbero essere percepiti come poco inclusivi.
- Perdita di fiducia da parte degli utenti, compromettendo il rapporto con il pubblico e riducendo le opportunità di business.
Adeguarsi, invece, offre l’opportunità di migliorare l’esperienza utente, ampliare il proprio pubblico e rafforzare il posizionamento SEO.
Chi Deve Conformarsi?
L’European Accessibility Act si applica a tutti i prodotti e servizi digitali immessi sul mercato o modificati dopo il 28 giugno 2025, con particolare attenzione ai settori essenziali come:
- Enti pubblici (amministrazioni centrali, locali, scuole, università, strutture sanitarie).
- Aziende di interesse pubblico, come fornitori di trasporti, energia, telecomunicazioni e istituti finanziari.
- Fornitori di contenuti digitali per enti pubblici.
- Progetti finanziati con fondi pubblici, inclusi quelli supportati da fondi statali o europei.
Esenzioni per le Microimprese
Le microimprese (meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro) sono esentate dagli obblighi, salvo eccezioni specifiche.
I Benefici dell’Accessibilità Web
L’adeguamento alle normative non è solo un obbligo, ma anche un’opportunità per migliorare la fruibilità del web per tutti.
Vantaggi per gli utenti:
- Riduzione delle barriere digitali, garantendo pari opportunità alle persone con disabilità.
- Miglior fruibilità per utenti anziani e persone con competenze digitali limitate.
- Maggiore accessibilità per utenti con connessioni lente o dispositivi meno performanti.
Vantaggi per le aziende:
- Aumento del pubblico potenziale, raggiungendo una platea più ampia.
- Migliore posizionamento sui motori di ricerca (SEO), grazie a pratiche come testi alternativi e strutture chiare.
- Rafforzamento della reputazione aziendale, dimostrando un impegno concreto verso l’inclusione.
Dati Obbligatori da Inserire nel Sito e nelle Email Aziendali
Ogni azienda deve fornire informazioni obbligatorie nel footer del sito web e nelle email aziendali, in conformità con le normative vigenti. Ecco cosa inserire in base alla tipologia di impresa.
1. Obblighi Società di Capitali (S.p.A., S.r.l., S.a.p.a.)
- Denominazione sociale
- Sede legale
- Codice Fiscale e Partita IVA
- Ufficio del Registro delle Imprese
- Numero di iscrizione al Registro delle Imprese
- Numero REA
- Capitale sociale versato
- Stato della società (se in liquidazione, indicarlo)
- Socio unico (se applicabile)
2. Obblighi Società di Persone (S.n.c., S.a.s.)
- Denominazione sociale
- Sede legale
- Codice Fiscale e Partita IVA
- Ufficio del Registro delle Imprese
- Numero di iscrizione al Registro delle Imprese
- Numero REA
- Stato della società
3. Obblighi Ditte Individuali
- Nome e cognome del titolare
- Denominazione dell’impresa
- Sede legale
- Codice Fiscale e Partita IVA
- Numero REA
4. Obblighi Liberi Professionisti
- Nome e cognome
- Titolo professionale
- Sede legale o studio
- Codice Fiscale e Partita IVA
- Numero di iscrizione all’Albo (se applicabile)
5. Obblighi Associazioni (ONLUS, APS, ASD)
- Denominazione dell’associazione
- Tipologia di associazione
- Sede legale
- Codice Fiscale e/o Partita IVA
In conclusione Adeguarsi alle normative sull’accessibilità web non è solo un obbligo legale, ma un’opportunità per migliorare la fruibilità del proprio sito, raggiungere un pubblico più ampio e migliorare il posizionamento sui motori di ricerca. Non aspettare l’ultima scadenza: verifica subito se il tuo sito è conforme alle nuove regole e contatta un esperto per un’analisi dettagliata!
Cosa succede a chi non si conforma?
La mancata conformità alle normative italiane ed europee sull’accessibilità web e sull’esposizione dei dati obbligatori nei siti aziendali può comportare diverse sanzioni finanziarie. Di seguito, una panoramica delle principali conseguenze per le aziende inadempienti:
1. Sanzioni per Mancata Conformità all’European Accessibility Act (EAA):
L’European Accessibility Act, che entrerà in vigore il 28 giugno 2025, impone requisiti specifici di accessibilità per prodotti e servizi digitali. Le aziende che non si adegueranno a tali requisiti potranno incorrere in sanzioni amministrative significative. Secondo il Decreto Legislativo n. 82/2022, le multe possono variare da un minimo di 5.000 euro fino a 50.000 euro, a seconda della gravità della violazione e della dimensione dell’azienda. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) è incaricata di monitorare e sanzionare le imprese non conformi.
2. Sanzioni per Mancata Esposizione dei Dati Obbligatori sul Sito Web:
L’articolo 2250 del Codice Civile italiano stabilisce che le società devono indicare specifiche informazioni nei propri atti, corrispondenza e siti web, tra cui:
- Denominazione sociale
- Sede legale
- Codice Fiscale e Partita IVA
- Ufficio del Registro delle Imprese di iscrizione
- Numero di iscrizione al Registro delle Imprese
- Numero REA
- Capitale sociale versato
- Stato della società (se in liquidazione)
- Indicazione del socio unico (se applicabile)
La mancata indicazione di queste informazioni può comportare sanzioni amministrative che variano da 258,23 euro a 2.065,83 euro.
3. Sanzioni per Violazione delle Normative sulla Privacy (GDPR):
L’omessa o inidonea informativa agli utenti riguardo al trattamento dei dati personali, come previsto dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), può comportare sanzioni significative. Le multe possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo globale dell’azienda, a seconda di quale importo sia maggiore.
4. Sanzioni per Omessa Indicazione della Partita IVA sul Sito Web:
È obbligatorio esporre il numero di Partita IVA nella homepage del sito web aziendale. La mancata esposizione è considerata una violazione degli obblighi di comunicazione prescritti dalla legge tributaria e può comportare una sanzione amministrativa che varia da 258,23 euro a 2.065,83 euro.
Per evitare sanzioni finanziarie e danni reputazionali, è fondamentale che le aziende si adeguino alle normative vigenti in materia di accessibilità digitale e trasparenza delle informazioni. Questo non solo garantisce la conformità legale, ma migliora anche l’esperienza utente e rafforza la fiducia dei clienti nei confronti dell’azienda.